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Come cambia la sostenibilità nel retail: dal punto vendita alla tavola

di Annarita Cacciamani
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Lidl, Kraft Heinz, Carlsberg e BRT a confronto sull’equilibrio tra marketing e azioni concrete: dal packaging ridotto all’energia da fonti rinnovabili, fino alla responsabilità sociale. I big del settore raccontano come provano a tradurre strategie sostenibili in pratiche misurabili. 

In una recente tavola rotonda promossa da RCS Academy, i vertici italiani di Lidl, Kraft Heinz, Carlsberg e BRT (Bartolini) si sono confrontati sul tema “Retail sostenibile: l’innovazione per un futuro green”, moderati dalla giornalista del Corriere della Sera Rita Querzè. Carmela Bazzarelli (Ceo Kraft Heinz Italia), Olivier Dubost (Managing Director Carlsberg Italia), Stefania Pezzetti (Ceo BRT) e Massimiliano Silvestri (Ceo Lidl Italia), hanno raccontato come la sostenibilità prenda forma nei punti vendita e nelle scelte quotidiane offerte ai consumatori. Al centro, l’obiettivo comune di tradurre strategie globali in azioni misurabili e visibili sugli scaffali e nei negozi. Il dibattito si è svolto all’interno dell’evento di RCS Academy “Retail & Omnichannel Strategy”.

Lidl: tecnologia, energia e risparmio per la clientela

Lidl Italia, rappresentata dall’amministratore delegato, ha illustrato un approccio alla sostenibilità che passa direttamente per il punto vendita. Tra gli interventi più significativi c’è il primo negozio europeo a saldo energetico zero del gruppo, realizzato a Villafranca di Verona, dove il fabbisogno elettrico è coperto interamente dall’autoproduzione da fonti rinnovabili.

Anche l’efficienza digitale è stata protagonista con l’eliminazione dei cartellini cartacei dei prezzi, sostituiti da etichette elettroniche. Una scelta che riduce l’uso di carta, ottimizza i processi interni e consente una maggiore reattività nei cambi di prezzo. In termini di offerta, Lidl punta su una “sostenibilità democratica”: prodotti senza glutine, senza lattosio, biologici e anti-spreco a prezzi accessibili. Il progetto “sacchetto antispreco” ha introdotto confezioni da 4 chili di frutta e verdura imperfette a 3 euro, permettendo di ridurre lo spreco alimentare e offrire convenienza ai clienti. Un’iniziativa che, senza penalizzare la qualità, punta a migliorare anche la reputazione del marchio.

 

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Kraft Heinz: mirare alla sostenibilità ambientale senza rinunce

Bazzarelli ha sottolineato come il packaging dei prodotti Kraft Heinz sia stato ridisegnato con attenzione all’ambiente. Il progetto “no label” ha eliminato l’etichetta da alcuni vasetti Plasmon di omogeneizzati 100% frutta: una scelta che ha portato al risparmio di oltre 12 tonnellate di carta all’anno senza compromettere la trasparenza sul contenuto, garantita dalla confezione esterna.

L’azienda lavora inoltre su filiera e prossimità: tutto il ketchup destinato al mercato europeo è prodotto in Europa da pomodori europei certificati, con semi proprietari resistenti alle malattie e che richiedono meno acqua e fertilizzanti.

Carlsberg: al via la filiera del luppolo italiana

Nel mondo della birra, Dubost ha raccontato come Carlsberg stia portando l’innovazione sia nel consumo fuori casa sia sugli scaffali. Il sistema di spillatura DraftMaster — utilizzato da bar, hotel e ristoranti — elimina l’uso di anidride carbonica e impiega fusti leggeri e riciclabili che garantiscono freschezza per 30 giorni. Anche se non destinato direttamente al retail, l’impatto arriva al consumatore con una birra più attenta all’ambiente e di qualità costante.

Sul fronte della produzione, Carlsberg ha avviato collaborazioni locali per sviluppare una filiera del luppolo italiana, riducendo la dipendenza da fornitori esteri e promuovendo la sostenibilità agricola anche sul mercato interno.

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Photo: Freepik

BRT: sostenibilità sociale per rafforzare la fiducia

In un contesto logistico spesso al centro di polemiche, Pezzetti ha illustrato il percorso di trasformazione di BRT orientato alla trasparenza e legalità nel lavoro. Il focus non è il punto vendita, ma l’esperienza che arriva a casa della clientela: una consegna attenta anche sotto il profilo etico. 

Per questo BRT ha avviato una rigorosa selezione delle cooperative partner e controlli trimestrali per assicurare il rispetto dei contratti collettivi, cercando di offrire un servizio più responsabile per tutte le parti coinvolte.

 

Photo cover: Freepik

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