Nonostante le innovazioni tecnologiche, la personalizzazione dell’acquisto rimane cruciale secondo le preferenze dei consumatori.
L’intelligenza artificiale è diventata una parte essenziale nella vita umana e nelle aziende. Nell’esperienza di acquisto, di conseguenza, la linea di separazione tra online e offline si sta sempre più sfumando, influenzando anche il modo in cui si acquista: da fisico sta gradualmente spostandosi verso un ambiente ibrido (phygital).
Nel corso del 2024, infatti, si prevede un’ulteriore fusione di questi due ambiti. Secondo un sondaggio di PwC, per esempio, i grandi magazzini adotteranno un approccio multicanale, puntando sull’esperienza in negozio. Mentre manterranno la presenza online, incoraggeranno i clienti a ritirare i loro ordini online in negozio, dove offriranno servizi unici e incentivi che vanno oltre lo shopping tradizionale. Questo dovrebbe aiutare ad attirare i clienti nei negozi fisici, anche se l’e-commerce rimane una forza dominante sul mercato.
A proposito di esperienza del cliente, i camerini con realtà aumentata (AR), schermi interattivi e l’impiego di robot nei negozi non sono più visioni futuristiche, bensì realtà attuali. Un camerino virtuale è la versione digitale di quello in negozio, dove i clienti possono provare virtualmente un prodotto per visualizzarne l’aspetto sul proprio corpo e valutare caratteristiche come il colore, il modello e lo stile prima dell’acquisto. Alcuni software si concentrano sull’offrire alle persone una visione completa dei prodotti di un marchio in vari stili e taglie attraverso rendering 3D.
Manichino? No grazie
In genere, queste soluzioni consentono ai clienti di visualizzare i capi di abbigliamento su un manichino digitale con un corpo simile al proprio (selezionando peso e altezza). Altri programmi utilizzano la tecnologia AR per visualizzare in tempo reale gli abiti virtuali sul corpo attraverso un dispositivo mobile. Se da un lato questo aiuta a visualizzare l’aspetto dell’indumento indossato, dall’altro trascura un aspetto fondamentale del camerino: sapere se un capo di abbigliamento calzerà bene. E questo si può provare solamente dal vivo.
Secondo una recente ricerca di McKinsey, infatti, il 71% dei consumatori si aspetta esperienze d’acquisto personalizzate, ma non vuole vestire una modella o un manichino a cui somiglia. Vogliono piuttosto vedere sé stessi, con il loro aspetto e la loro forma realmente riflessi nel camerino virtuale. L’obiettivo dei retailer per il 2024 è quindi quello di creare un’esperienza di acquisto senza soluzione di continuità su tutti i canali, che sia in grado di soddisfare le mutevoli preferenze degli acquirenti.
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